@article{Verde_2006, title={Domenico Fontana a Napoli 1592-1607: le opere per la committenza vicereale spagnola}, volume={18}, url={https://revistas.uam.es/anuario/article/view/2412}, DOI={10.15366/anuario2006.18.003}, abstractNote={<p>Domenico Fontana nel 1592, dopo la morte di papa Sisto V, accetta l ’incarico del viceré di Napoli conte di Miranda per occuparsi della bonifica della campagna a nord di Napoli en el 1593 gli viene conferito l’ufficio di regio ingegnere. Il Fontana viene interpellato anche per la realizzazione del canale per convogliare le acque del fiume Sarno fino alla città di Torre Annunziata. Il successivo viceré conte d’Olivares gli affida la realizzazione di nuovi assi viari e larghi quali la via Olivares - dal molo grande al piccolo - la via Gusmana - dal baluardo dell’Alcala all’Arsenale - il largo di Castello e il largo delle Pigne nonché la realizzazione del nuovo porto (progetto mai portato a termine). Il Fontana realizzò anche due apparati effimeri: i catafalchi per le esequie di Filippo II ( 1599) e del viceré Lemos (1601). Proprio per il viceré Lemos realizza l’ opera piu significativa della sua carriera di architetto maggiore del Regno: il nuovo Palazzo Reale. Il Fontana muore a Napoli il 28 giugno 1607, nella sua casa di via Nardones nei pressi del largo di Palazzo Reale, lasciando ai suoi eredi (alla moglie lsabella e ai figli Sebastiano, Giulio Cesare, Costanzo, Filippo, Olimpia, Felice e Flavia) un cospicuo patrimonio di beni mobili e immobili come si è desunto dal testamento olografo rinvenuto nell’ Archivio di Stato di Napoli di cuisi riporta la trascrizione nell’ appendice documentaria.</p>}, journal={Anuario del Departamento de Historia y Teoría del Arte}, author={Verde, Paola Carla}, year={2006}, month={nov.}, pages={49–78} }